L’Istituto in Italia
L’Istituto Claude Chassagny nasce a Milano il 30 giugno 1989 per emanazione dell’Istituto di formazione permanente IPERS di Parigi, l’attuale ITECC (Istituto di trasmissione e di studi Claude Chassagny di Nizza), ad opera della Dottoressa Marina Steffenoni.
Obiettivo di questo Istituto è la formazione post laurea per operatori che si occupano dei disagi nell’area dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta.
Dal 1989 ad oggi l’Istituto tiene corsi di formazione in Pedagogia Relazionale del Linguaggio e in Tecnica di Associazione in diverse città italiane: Milano, Roma, Verona, Palermo, Catania, Trento, Bologna, con modalità residenziali, in FAD sincrona online, miste.
Annualmente l’Istituto propone un convegno su diverse tematiche con relatori italiani e stranieri, nonché giornate a tema.
L’Istituto Chassagny offre la possibilità di iscriversi alla propria di Associazione; effettua inoltre supervisioni cliniche a supporto di logopedisti, psicomotricisti ed educatori.
Chi era Claude Chassagny?
Inizialmente insegnante, professione che ha esercitato per 17 anni, direttore della scuola sperimentale elementare di Boulogne sur Seine, Claude Chassagny si è dedicato dal 1947 ai problemi della rieducazione dei bambini con difficoltà nella lettura e nell’ortografia. Nel 1952 ha lavorato nel servizio di neuropsichiatria infantile di M.me Aubry a Parigi, incontro determinante per l’avvenire delle sue ricerche. Il suo interesse non era relativo solo alla tecnica rieducativa, ma prendeva in considerazione soprattutto la personalità e l’affettività del soggetto.
Nel 1961 esce il libro “Manuel pour la rééducation de la lecture et l’orthographe”, in cui appare la “tecnica della série”, che attualmente viene chiamata “Tecnica di Associazione”. Si tratta di una grande scoperta nel campo della psicopedagogia del linguaggio scritto che opera una fusione originale tra la linguistica postsaussuriana, la pedagogia moderna e le teorie psicanalitiche sul linguaggio.
L’obiettivo nelle “série” è di affrontare, insieme al bambino, le difficoltà inerenti la letto-scrittura, partendo dalle parole che egli conosce, che può dire, su cui può riflettere, cioè le parole da lui liberamente “investite”.
Nello stesso anno, 1961, Chassagny inizia a tenere dei corsi di psicopedagogia alle facoltà di Lille e di Rennes per la formazione dei rieducatori del linguaggio scritto. Due anni più tardi esce un nuovo libro: “Manuel pour la rééducation des mathématiques” in cui si espongono i principi generali di una psicopedagogia e vi si trovano riuniti il “corpo come strumento di misura” e le parole, strumenti indispensabili alla formazione dei concetti matematici.
La sua riflessione continua e porta così alla pubblicazione de “La lecture et l’orthographe chez l’enfant”, che rappresenta una vera sintesi del suo pensiero. La conseguente riflessione sulle modalità di avvicinarsi al bambino e sul modo di fare del rieducatore, conduce alla ideazione della Pedagogia Relazionale del Linguaggio.
Senza rifiutare la tecnica, ma mettendola al suo giusto posto ed evitando che agisca come uno schermo tra il bambino e l’adulto, la PRL diviene quella “maniera di essere e di fare” del rieducatore che permette che desiderio e parola del bambino possano conciliarsi con desiderio e parola dell’adulto, per giungere insieme all’espressione comune. Si forma così la scuola di riflessione sulla Pedagogia Relazionale del Linguaggio.
L’approccio rieducativo della PRL non è quello di aggredire il sintomo direttamente con tecniche specifiche; suggerisce invece una integrazione tra:
- Linguaggio
- Lingua
- Parola